GROMFADORINA PORTENTOSA

Voi, maresciallo, non potete neanche immaginare come mi sia sentito quando a motivo di certi cambiamenti dell’età io abbia dovuto ascoltare ognuna delle mie cellule a consulto privato – una per una: centomila miliardi di  lamentele segnate con pazienza in un taccuino, senza contare quelle che nel frattempo morivano e quelle che venivano sostituendole,  una cinquantina di miliardi pressappoco. Uno straccio. Alle sette, per giunta, mia moglie mi ha poi spedito alla Lidl a comprare una minifalciatrice da giardino per le vacanze estive che potremmo, prima o poi, passare in una villa col prato all’inglese. Una coda che non finiva più.  Le giuro di essermi sentito veramente male. C’è stato un attimo in cui ho persino pensato di farla finita, mi creda, mentre ascoltavo le cellule della mia regione lombare, vertebre L5 S1, a pochi secondi dal mio turno alla cassa per pagare: le più inflessibili, le meno progressiste, incapaci di istaurare un vero e proprio dialogo. Segnavo, segnavo, ma loro niente, zero diplomazia.

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