L’OMBRA

Quando le giornate cominciano appena

ad accorciare e la sera chiede permesso

allora il cuore si stringe

riappare l’ombra

 

Tempesta d’aria artica al centro

muta sorda cieca impermanente

mentre intorno si grida e si cade

noli lei tangere

 

E in fondo al nulla nulla succede e al nulla

rimane una scia sdentata che traluce

l’alba ha mosso il sonno all’angoscia

che fa l’ombra nascosta che mi fa ombra?

 

Lontana forse sotto la sedia nell’orto

travestita da omino che caracolla

colla cara da cucchiaio imbronciato

sulla fronte la croce di tuo padre

 

Dissolto nella stagione degli amici morti

vorrei sì

con loro riposare e parlare

giocare alla vita che (non) ritorna

 

Che forse non se n’è mai andata

nel tempo in cui ogni

tremito sembra catastrofe

e il ricordo ha corto il fiato fumato

 

Un puntino nell’infinito sorride

poco prima di andare in scena

il silenzio graverà sulle labbra

come un campione suonato

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