Son passati a lungo i decespugliatori a braccio. Le canine amputate senza rispetto, le tomentose rastrellate come foraggio, le pinpinelli senza forma ormai, spappolato letame. Le sotterranee si son spostate in adiacente valle, un anno fa. Notturni transiti di comete sulla sopraelevata e mi ricordo che non ho ricordato nulla di quelle pozzanghere ghiacciate. Avrei dovuto … ? Se fosse ancora aperta la sinapsi direi, farei … di fronte alla legge.
Questa volta le rampicanti hanno la meglio così assistite da un buon tutore, ma solo per la partenza, poi vanno al massimo. Vanno in alto per necessità di belle teste a mazzi, curiose di orizzonti. Ne vedo alcune oltre la recinzione spiare in casa d’altri. Danno tutto per fuggire il piede largo della superba altolocata sempre in gara con gli ospiti. La montagna incanta tra affondi e tramonti, sorpassate le ghirlande mangerecce del Crivelli e del suo coetaneo Andrea ora alla moda, con petali in caduta; senza boccolo più? Da noi rinnova aprile il 25 dacché vano non fu nel bel morire, amore ancora tu.