L’assenza è un istituto parallelo alla morte
l’occasione di fermare somiglianze e sosia
imitare la voce del compare
un bacio a Parigi nel sogno dei genitori
nel giardino tra i petali delle rose sfiorite
nei cuori dei fichi freschi della notte
assenza sono le omelette esaurite alla stazione
a Charleville gli telefonai da una cabina a duecento metri dal cimitero
a trecento metri dal vecchio mulino
gli scrissi una cartolina in un caffè sotto la casa natale:
e siamo riusciti a visitare in mattinata i luoghi del poeta
all’arrivo il palchetto della musica il busto
la latrina dei sette anni collegio biblioteca chiesa deserta e la tomba
sembra che la sua vita sia raccolta in queste soste
disperso in trappola nel natio borgo lapidario
che poi senza andare a Roche ci siamo persi il meglio
nel bar delle cosche perdenti vendeva versi riciclati da Shakespeare
ad attempati corteggiatori di tardone bionde e speranzose brune
attendevano il reading di mezzanotte leggio e microfono permettendo
per sé la fenomenologia dello spirito
la parlata storta dei contadini
lo zen del benzinaio i blues radio tre
il meglio da cataloghi e edizioni
melville le vite di spinoza rabelais
l’ordine gesuitico nei limiti dell’avanguardia
palindromi bene e paronomasie
santi vanti gli affetti la scommessa
di ombre e intelligenza segreta
ancora a tarda ora l’infinito da scongelare
l’anarchia d’eremo custode del desiderio