STANOTTE ALLA STAZIONE

Davo un centesimo a ciascuno, avevo molti centesimi, a un tipo ne ho dati due, perché aveva la voce da cantante.

Il mio compagno di caserma era una promessa del punk,  si affannava a morire, ma non a Berlino come voleva. Eh, la promessa che non mantieni ti resta addosso.

In viaggio stavo a immaginare chi salutare quando tornare. Eh, la provincia ti resta addosso, ma è una coperta corta.

Una vodka e sono passato davanti a un concerto, tutte le braccia alzate, I’m a creep, a weirdo. A me bastava il mio verme sottobraccio. E i miei progetti da signorina.

Il poeta della durata veniva verso di me, potevo toccarlo alzare le braccia potevo. Adesso però ho il mio verme, nobilitato da un vetro di nostalgia

Si avvicina l’uccello schioccabecco, leggero come una canzone

Qualcuno alla finestra non lontano. Vado con mio verme da passeggio.

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