Casa mia; di mia madre veramente; vuota silenziosa molto ordine
te la giri tutta in soggettiva da sembrare il ladro in sopralluogo
poi di colpo musica e corpi: cammini all’indietro tra stanze
stracolme di gente che balla di bella gente che sballa
vino le coste le braci un invito erga omnes
qualcuno non pago rilancia a mattino
pieno carico in cinque tre a testa
danze robuste in pista le strobo
lampi di blu centodiciotto
ogni linea già piatta
umidiccio l’asfalto
A letto bambini
l’ora è suonata
Di lì a notte fonda in cinque usciranno per finire in bellezza. Discoteca. Questura e obitorio non
rientrando in programma.
Una festa selvaggia senza eccessi traumatici; mia madre in vacanza. Un mistero come mai alcun
vicino bene avesse richiesto forze dell’ordine; forse è sgarbato creare problemi a vicini bene della
stessa zona bene; forse l’arrivo di qualche volante potrebbe scandalizzare tutto il quartiere turbando
gli anziani.