IN METRO

 

Prende la lingua madre dalla madre

Nella luce al neon. Tu guardi

La voce ripete il verso ripete lo sforzo

La rima è un ponte un passaggio

Dalla madre alla figlia a te

La straniera

 

Il non luogo diventa luogo, assoluto

L’ovunque sia del tuo risveglio, o riflesso

La spugna assorbe la lingua

Assorbe l’indicibile, l’impronunciabile

Questo quello tutto tu

E sorridi

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