(L’OCCHIAIA. 88. “Giorni rubati”)

Scivolo dalla veglia al sonno e viceversa senza più rendermene conto strade vuote muri di cinta sbrilluccicanti sulle sommità irraggiungibili di colli e culi rotti di bottiglie e un silenzio implacabile, soverchiante, che porta dentro i brum brum brum sonnacchiosi di un’automobile lo scalpiccio spaesato di un passante il respiro …

SEMPRE FIORISCE LA CORANDA

Nella sua testa vive rannicchiato un cuoco. Helenio Pipoca, si chiama, originario di Valmadrera.  Come ci sia finito, quando e perché, né lei né tantomeno il radiologo sanno spiegarselo. La tac comunque ha stabilito esattamente la sua posizione: insinuato tra la corteccia somatosensoriale e il lobo parietale su una brandina …

da RAPSODIE (20)

muto, atrofizzato, schizzato ovunque dai colori. Fuori i nuclei lamentano, scavano carezze di cuoio e fusi ai simili incendiati, stracciati i sostegni, impregni e lenti, precipitano s’affacciano dallo specchio fissi negli occhi di un fauno.

L’ULTIMA TOMBOLA: 87. Le scadenze

Forse la domenica, quando si va ad infilare nella sua galleria sempre più bassa del pomeriggio, poi del tramonto e poi della cena da saltare, messa lì solo a scandire, fino a spezzare il fiato alla notte ad intervalli di un’ora di sonno, una e mezza di veglia, un’altra di …

IO E LA POLLY – 4

metteva il veleno nel pesto per stare con l’amante. Anche tu mi metti il veleno nel pesto. Ma io l’amante non ce l’ho. Almeno credo. Però ti ho chiesto di mettermi il veleno nel pesto. Non so. Perché mi sembra una bella idea, o forse perché voglio essere come quello …

IL NOMADE E LA MONADE: DUALITA’

Dinoccolate scatole craniche nel cogito, unica possibilità loro concessa. Io randagio raccolgo le schegge cadute dalle note che scaglia in cielo una campana, testimone dell’esistenza di un cielo.   Ma il cielo mi costringe nomade nel discorso e faccio giri larghi per arrivare alla meta. Occulta resta la possibilità di …

CANTICI DELLO STAGNAIO IX

questa è l’ora in cui gli scheletri sonnecchiano dentro tutti gli armadi del paese in cui la decrepita signorina che abita al piano di sopra zoppica con delicatezza tra i correlativi del suo mondo interiore il padre morto in guerra, il fratello ubriacone il basilico che sbiadisce in un bicchiere …

HABITUS

Rattan  palm con o senza spine? Oggi non sono più una brava ragazza dal dis-livello ad interim, inciampando sulle questioni e gli orli imparaticci. Le autrici sgomitano di lato, di schiena si esibiscono in flessioni e stiramenti. Le comparse bucano il primo piano con le ginocchia fuori perpendicolare. Più volte …

DISABITARE LA SPELONCA

disabitare la spelonca tindaridea di vegetazione elementare e la linea dei cetacei all’orizzonte figura sfondo coi seni dell’arcipelago astrale ma un cuore artico vive di fora un primo gelo una primavera parallela a temperatura altra il pleistocene un’altra specie sine qua non cognitivo da comparare senza morale la misura di …

FENICOTTERI

Scivolo e cado, mi rialzo e cado di nuovo. Ridono – i merdoni. Mi sanguina un ginocchio. Mi guardo nella vetrina del macellaio: fra salsicce, salami e tagli di manzo sanguinolenti ci sono io, su una gamba sola, che cerco di tamponare la ferita. Mi viene da ridere, e anche …