NATURALE O FRIZZANTE?

Ogni domenica, dopo il disegno, la tovaglia argentina è stesa in velocità e quando l’acqua bolle, si tuffano linguine al corsivo d’occhio buono. Le papille divagano sollecite,  nell’aggettivato stracotto di carne e madrelingua sobbolle tra garofano e rosmarino. Al centro del discorso s’ombelica salato, dolce, agro, all’onda. Parole affini sott’olio …

L’OGGETTO VERGINE

Siamo sottoposti a una certa prova sismica. L’interrogazione non perfora la materia che resiste: corpi evanescenti eppure corpi, distanze incolmabili eppure colmate dalla possibilità di pensarle. L’interrogazione non perfora la materia che resiste: sputo d’argilla su terra fredda eppure rilanci emozionali e mitologie intessute e traumatici dondolii di civiltà. Anche …

RITORNO A CASA 2

insegne spente e lampioni flebili gatti in ritirata residui di pioggia ticchettanti dai balconi pencolanti nebbia velenosa incerte figure scivolanti dagli angoli lampi senza tuono automobili ferme fumanti nella notte barricata in casa dove cerco di arrivare stracarico di una valigia piena di abiti del duca porta irrimediabilmente chiusa superata …

LEI SPEZZA IL TEMPO NON FECONDO

lei spezza il tempo non fecondo e spezza il non visibile di questo torrente che non tace ciò di cui non si può dire o dire solo ciò che non è da dire? la tabacchiera di legno al fondo di ogni chiacchiera è la filosofia più credibile a razionare il …

BRUCIANDO IL SORRISO

avanza con fatica abbracciato alla sua  giacca di velluto il vento gli cambia la pettinatura intrufola i capelli nella barba intreccia la barba con i capelli guadagna la casa libera un profondo respiro si sorride allo specchio compiaciuto del nuovo assetto il fruscio del canneto frustato dal vento gli solletica …

ALTRO DA QUI

qui nessuno muore casomai si disperde perde la memoria del telefono gli cade dalla mano si stacca dal pannello elettorale entra nel pìcco tappa un buco apre un buco fa le ferie in cantina registra una bobina dà una notizia incerta sfora le ferie corre al contrario dirige il traffico …

MYC 3 (da Favole del ’68)

il controtipo da cui sup si aprivano schiarendo le volte guidati dall’emazia di cui si scorgeva perfettamente la corona scanzia era parzialmente listato e di profonda liquidità mancavamo sempre di fissarlo? no riuscivamo a simulare le correnti urbane stavamo sempre nel negativo della cultura con la luce le lacinie della …

LETTO A CASTELLO

Dormo in cima a un letto a castello che arriva sin quasi al lampadario di questo salone barocco dal soffitto altissimo, affrescato di ninfe, fogliami e cieli. Da tale altezza non è possibile scendere giù senza cadere, perciò. Perciò me ne resto a letto a contemplare il soffitto che, del …

VIS À VIRUS

Siamo realisti, il corona ci pizzica alle tempie anche se sfebbrati. Un poi scabro che non scorre s’arena e s’inabissa come il passo obliquo su di un bagnasciuga irto di conchiglie sorde, deprivate del mare che romba più in là. Nella rabbia del freno gli oggetti dello scenario subiscono ‘torsioni …

IL RASOIO DI GUGLIELMO D’O.

Il serpe che insidia a ogni passo al reo il calcagno Ora rosicchia scorze di pane muffito su in solaio.   L’ex vergine intirizzita sotto il pergolato delle mele Ne riconosce alla dentizione decidua quell’intaglio   Comminato dal Dio col rasoio dei focomelici All’essenza fatta a spicchi delle loro proditorie …