(capitolo quarantaquattresimo) E GLI AVOCADO SPARIRONO NEL GIRO DI UNA NOTTE

– Non tutto si può verificare e molti fatti considerati certi sono inventati. I fatti si possono riportare deformati o modificati nel contesto.  Una opinione autorevole si può giocare contro una maggioranza sprovveduta. Due opinioni deboli in antitesi servono per alimentare i discorsi. – Mentre parla guarda intorno. La scrivania ingombra. Il vecchio telefono di bachelite. La poltrona. Si sofferma dinanzi alla rientranza della libreria nella della porta soppressa del corridoio, trascura i libri. Fissa lo spazio tra l’architrave e il legno.  credo di capire.  E’ più di un centimetro. Non c’è motivo per non consideralo un buon nascondiglio. Recupero dalla scrivania la carpetta dei disegni. La apre senza fretta. Non sembra curiosa. Separa gli originali dalle fotocopie. Riprende a guardare foglio per foglio.

– questi disegni non c’entrano – li lascia scivolare uno sull’altro, li gira per esaminare il rovescio – sono stati gettati per fare da esca o confondere. Chi ha scelto il suo giardino voleva coinvolgerla in qualcos’altro o capire se lei non fosse già dentro alla faccenda. –

– Chiara, la maestra di icone, è stata incaricata dal signor Giuseppe al recupero nell’appartamento prossimo al suo di alcune carte e soldi – Ribatte:

– non so, ma chi è andato ha trovato questa carpetta a suo criterio senza interesse ed ha pensato bene di lasciarla nel suo giardino. Per sollecitare curiosità o anche sviare e nascondere, forse c’è altro. –

– nel giardino? –

– il suo appartamento mi sembra tra i più frequentati del palazzo. Permette? – posa la carpetta sulla scrivania e va alla libreria si alza sulla punta dei piedi e imbuca la mano nell’intercapedine tra il legno e l’architrave, la fa scorrere per tutta la larghezza della rientranza. Niente. – avrei scommesso ci fosse qualcosa –

– Si, è un buon nascondiglio. Anni fa vi trovai altro. Non disegni che per quanto strani sono innocui. Lei … mi sembra che li consideri forvianti. –

– Svelare particolari inediti come significativi può servire a nascondere cose evidenti e importanti. – riprende la lezioncina con le cadenze da manuale e continua a scansionare la stanza. Si ferma alla poltrona. – ha mai guardato, negli interstizi laterali della poltrona? –

– si, era nella casa dei nonni – stravacco sul cuscino gonfio, affondo comodo, ficco le mani negli interstizi laterali con piacere che non provavo da anni. – Niente. Da piccolo ci nascondevo cose. – mi guarda interrogativa – nulla, tranquilla, solo un paio di foto un po’ … E dire che oggi qui in giro si trovano computer dispense, fotografie e carogne, naturalmente, oltre la carpetta dei disegni. Crede sia il caso di mostrare i disegni all’architetto? –

– E’ possibile, come le ho detto, che le copie dei disegni siano già in giro e l’architetto le abbia visto. Gli mostri gli originali o anche le loro copie e dalle reazioni potrà forse capire.  Il falso, l’inessenziale, si può immischiare al vero. Nel senso: è possibile che da qualche parte, oltre i disegni, ci siano i fogli che interessano – continua a guardare le file dei libri negli scaffali – Ogni libro potrebbe essere un nascondiglio ma in questo caso ce ne vorrebbe tempo per verificare –

La Visicchio esce dallo studio, passa dal soggiorno, si affaccia al giardino, guarda in alto.

– Ottima postazione per godersi le proiezioni di mio fratello.

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