LA RANA DALLA BOCCA LARGA

 

Cercala cercala cercala

nei sogni nei pegni nei disegni dei legni

nei balli nelle valli nelle cento pelli degli uccelli

sui battelli sui treni in auto in moto

mentre piove gradina soffia vento

un barbiturico contro l’abbrutimento

una treccia d’aglio un pezzo di pane con l’olio nel lume a petrolio

un rosolio un litro di gasolio un antipolio

cercala al lago in montagna al mare

in un posto in cui si possa brucare bivaccare coltivare

magari un casolare da albergare

oppure una ciabatta ultracompatta o una blatta che spignatta

un camice bianco in bagno una mutanda sfatta

un’aragosta un istrice un babbuino un rabbino

una pagaia che irrompe nella baia

al largo tra i cespugli di corallo sopra a un cavallo

un avvallo un avvoltoio in accappatoio dentro a uno spogliatoio

continua a cercarla

guarda dentro l’arca lo scrigno il portagioie

“Oh, che gioia la gioia”

“Hai visto Gioia, che gioia?”

la stuoia la sequoia la tettoia la pastoia

cerca cerca cerca

un idromele alle mele e un po’ di fiele

guarda sotto al mobile in cucina

vicino all’albumina verso la latrina

un latrato un singhiozzo un gozzo in mezzo al mare

le more dopo ore

il pudore del priore che orrore

il nitore il fetore il dolore in La minore

i cerotti sui biscotti e sullo spago perforato da un ago

guarda anche in salotto

il palindromo otto

ossesso ottetto osso

respira respira respira

l’ira si aggira veloce traspira

adesso conta fino a tre

un

due

“L’hai vista? C’è?”

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