lì dove non è vento nelle mille costellazioni
tra le rughe del giorno si aprono le porte
del tempo che dilata gli anni
non c’è niente ch’io possa vedere più della
luce riflessa senza passare per le voglie
di carta (ricordi?) le arance fiere l’odore
di bruciato – bisognerebbe sentire il profumo
dell’erba – la nebbia – fino allo stordimento
assecondando la solitudine di questo lungo
istante sfocato
(da Quintessenza – Marco Saya Edizioni, 2018) su autorizzazione dell’Autrice