Che poi c’è e lavora qui a pieno regime
l’industria della commemorazione,
la fabbrica del ricordare in comune,
l’implacabile impresa post-fordista
del rammemorare e rammemorare
senza sosta anniversari di centenari,
cinquantenari, ventennali, decennali
e lustri fino al commosso rammentare in tv
il morto o l’evento di appena ieri pomeriggio.
La memor/azione come perversione,
come aberrazione del culto della memoria
storica e personale, nazionale o familiare.
Dico: ma se questi commemoratori indefessi,
questi triviali fedeli a una dea Mnemosine trash
li mandassimo tutti insieme a… cagare?