Si guarda com’è il sole.
Se è pallido, se è appannato, non basta, non conviene uscire.
E’ precisa la diagnosi: amiotrofia in soggetti anemici.
Le bambine escono solo quando il sole può indorare loro le palpebre chiuse, che hanno lo stesso colore ghiaccio del lino dei port-enfants.
Nessuno può spiegarsi perché la sciagura abbia colpito l’uomo più amato del paese.
Non s’era visto mai lungo il Corso un maschio portare in braccio il suo neonato.
Il dottore Calì e sua moglie, quando il sole è pieno, camminano uno accanto all’altro reggendo – e nascondendo sempre lo sforzo – due cuscini bianchi con dentro le loro creature.
Due gemelle che sembrano scivolare via come polpi vivi dal piatto.
Quando moriranno, a tre anni, una a pochi giorni dall’altra, tutto il paese trarrà un sospiro di sollievo.
Tranne loro.
Che continueranno a non respirare quarantasette anni lui, quarantotto lei.
(da “Si guarda com’è il sole” – Sellerio Editore, 2002)