di quei microstati nello spazio dei cambiamenti mondiali. evidenziati dalla striscia triste di una casupola fluorescente. nella voluminosa spuma grembo-acida del prato. lungamente gongolante al cinguettio lusinghiero del neon. che ne feriva l’uscio adocchiando. appena dietro il porta-ombrelli. alcune misere gocce di pioggia. pomeridiana dai cieli plumbei di aerei. e morte sulle sofisticate macchine di prevaricazione. cieca e abbindolata ai letali demoni galattici del petrolio. lacrime piovane della stessa sostanza cromatica. e anonima trasparente effimera oltre il dovuto. tipica di quei microstati. nello spazio dei cambiamenti mondiali.
(da “di fantasmi e stasi. transizioni.” Arcipelago Itaca Edizioni, 2017) su autorizzazione dell’Autore