IL CALAZIO (febbraio 2003)

il calazio ancora il calazio

come farò domani come farò

a cantare l’insalata con l’occhi

sgranati sopra il piatto

di porcellana palermitana

che mi allontana di fatto

da ogni voglia di falò

come ultima razio

delle mie ultime cose

affettuose

ora dunque vado

poi riferirò

la crisi governa

l’attività dei nervi

guardo le mosche

riconosco i cervi

dentro la materna

estraneità dell’occhio

scopro le fosche

previsioni

del pidocchio

che rompe i coglioni

con rima alterna

tu non c’entri topo

è chi esce al buio

tu entri a caso

respiri a caso

cachi a casomai

ci fosse un buco

che respira il tuo

nel tuo naso

per puro caso

il gatto è invece

dietro un vaso

è uno specchio

un ombrello

guardo l’orecchio

e c’è quello

che per caso

ascolta con l’occhio

il gioiello

che miagola

io ritornerò

e ti farò

topo

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