SE UNA NOTTE QUALUNQUE

Era una notte qualunque. Le donne, per quanto inquiete, dormivano con le labbra sottilmente piegate all’insù, chiuse in un loro sorriso fisso e inspiegabile. Gli uomini avevano il sonno agitato e si alzavano spesso per bere. Il desiderio di fuga, come una corrente d’aria, attraversava veloce le stanze. Il salone ne era saturo, la puzza di metano era sempre più forte. Una fuga di gas, si disse. Il gas in effetti aveva finalmente deciso di ribellarsi, piegare le sbarre della gabbia, assecondare il desiderio. Fuggire.

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