ANIMALI DOMESTICI (7)

I cani non fanno le fusa, ma sono ubbidienti e fedeli.

I gatti leccano la mano del padrone. I cani anche. E viceversa.

I cani e i gatti di Carlo, Luca, Stella e Luigi

sono sia tristi che felici. I cani sono ubbidienti,

i gatti si strappano i peli, lasciandoli su sedie, letti,

coperte, divani, lenzuola, trapunte, vasi, cuscini, ecc.

Anche i cani perdono il pelo, ma non il vizio.

Non è vero che i gatti mangiano l’erba

per poi vomitare le palle di pelo.

È una leggenda metropolitana. Nel tempo, anche sui cani

si sono diffuse leggende metropolitane

talmente radicate nella mentalità collettiva

da risultare ormai quasi impossibili da cancellare.

Ad esempio: quando un cane è troppo aggressivo

o poco ubbidiente, per educarlo bisogna colpirlo forte

sul sedere con qualsiasi oggetto (un giornale,

un bastone, un mestolo di legno, un battipanni, una scopa).

I cani non hanno paura dei rumori. Ne sono solo infastiditi.

Hanno un udito particolarmente sviluppato per la loro capacità

di percepire ultrasuoni (a frequenze molto alte)

e infrasuoni (a frequenze molto basse).

Il gatto di Luigi, malgrado l’orecchio mutilato,

ha un udito molto fine. Questa dote gli permette di percepire

il più lieve fruscio e captare ogni minima vibrazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

AL SOLE
Avrei potuto scrivere un poema o un romanzo, invece ho dilapidato i banchi di nebbia che ho ereditato e sono Read more.
CAVALIERE
dove la sera si radunano centinaia di centimetri inutili di fava dove gli ormoni inzaccherano vetri e tappeti dove la Read more.
da DIARIO PALERMITANO (8)
Suono di motore per aspirare acqua. Suono di un portone in vetro ed alluminio che si apre e chiude. Read more.
STANZA 401
s’una panchina della Fifth Avenue il mio volto come in una stanza da qualche parte in cui una tv è Read more.
BLUASTRA COME CARTA DI GIORNALE
bluastra come carta di giornale, la capretta fruscia davanti a noi come i rami di una stella. la capretta diventa Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 58
Le rotte combuste lungo il sangue Rammentano apocalissi di culle Stazioni sapienziali fati embrionali. Nessuna lezione mi strappa dal panico Read more.
CURCULIONIDI E CALANDRE DEL GRANO
Altre storie di sosia riguardavano gli studiosi del verbo Perdonare nelle lingue di ceppo caspico, abcaso-circasso. Il doppio del suo Read more.
ELEGIA E TABACCO
Il ventoscrittura che attraversa i magazzini del tabacco suscita voci stratificate dentro pareti già scheggiate dai passaggi testardi dei sacchi Read more.
da I GIORNI QUANTI (91)
Non è una bella ragazza. Però passa per bella. E sculetta perché sente che passa. Né posso dirle nulla. Nulla Read more.