Il giorno che vi fu la selezione mondiale,
si scoprì che l’educazione delle particelle aveva dato buoni risultati,
allora perché non proseguire?
Il lavoro in quanto tale era stato archiviato, impacchettato in qualche sotterraneo dell’edificio e della mente,
la sintesi di un atteggiamento depressivo,
piano piano, era passato nei valutatori e negli aspiranti;
“era giusto far così”, dicevano,
e così mille e mille impiegati della depressione assunti in quell’istante,
giustificarono – per forza – il nascere di una nuova nicchia privata, non riconosciuta, logica e ridicola al tempo stesso:
i trasportatori di energie allegre.
Cosa stesse effettivamente accadendo in quest’enorme gigante sociale, non era del tutto chiaro;
lo era, al solito, per chi lo cavalcava o chi credeva di cavalcare da attore protagonista
(sì, vi è sempre qualcuno che si sente così).