IL RISVOLTO ELASTICIZZATO

La smagliatura in ritirata, ricuce la faglia che antiche buddità lasciava intuire provvisoriamente. Ora, in decrescita, la superficie tace mascherando normalità sulle aride circostanze di anticicloni spenti. Le crepe silenziano memorie di gocce battenti e venti e arcobaleni. Clavicembalo nel sottobosco di stecchi e anemoni sbocciate un giorno solo là dove gorgoglia il rivolo sopravissuto. Al ponte comunque, Matilde andava ben agghindata portando un po’ di gente nell’aula di disegno tra le acacie. Sul bianco, serendipity al primo segno di matita l’ego era già dissolto altrove e senza compromesso smetteva dall’orecchio esterno in parestesia, congiunti i tempi in uno senza nome. Non rifiutando la posa del collo genuflesso, Matilde, susannamente raccoglieva le plastiche conseguenze, senza dualistico pensiero, ma con fisiologo manuale.

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