DIETRO LO SPECCHIO DEI NOSTRI CONFINI

dietro lo specchio dei nostri confini l’altro scoglio dentro un vento sfinito tra un isolamento e la dimenticanza delle ipotesi nell’indifferenza dell’assenza o era il tempo delle reminiscenze oniriche i segni di superficie – perdona il mio presente sottratto nell’eterno rifugio dell’anima     (da L’allarme del crepuscolo, Saya Edizioni, …

TRANSIZIONI – 39

al tempo della storia c’era un elogramma. che costipava fessure casuali. di roccia e blandiva le mucche. partorendole in kebab. non avevano tutti i torti nei simposi. nelle galassie stringate dei bosoni. nei centurioni dove si annidavano. batteri fossili di sangue metallico. nelle arene prima del cemento della rivoluzione industriale. …

170203

Piove/ Va bene/ Siamo qui, nell’aria fredda delle notti Salutiamoci, Galileo Guardo e vedo esplodere l’orizzonte come un autoritratto frontale La colazione è pronta, Maestà Come non turbato da quello che succede mi siedo a tavola Una trasposizione in termini teatrali Il colore del mattino Alberi ignari/ Musica: Ravel/ Un …

BOSCO VERSO FORESTA

Forse sono gli stessi. Per anni avvertiti negli appostamenti fuori visuale, immaginati dietro il cespuglio, dietro il tronco. Associati nell’incognito, prospicendo occhi innanzitutto e tutt’intorno a me. Me li son fatti al seguito nel bosco, foresti compaesani delle selve, scivolati dentro una mezza storia e rimasti ad occupare il posto …

TIMEOUT 3

quando tolgono l’audio smetterà di piovere immediatamente dopo aver abbandonato il cumulo sui cumuli si aggiorna il database si morde] qualcosa sa di plastica brucia le formiche se ne vanno non ci] cascano non azzerano mai l’usato sicuro le clip vanno in onda inondano di suggestioni la plastica indurita sembra …

MANNA PIOVANA (5)

Marzo. Penombre posti per esistere lontano da attenzioni pareri richiesti partecipazione, per esercitare abilità di intagliatore ancòra falegname in erba a cercare essenze per i boschi vedendo lepri il fagiano le volpi. La sedia specialmente – mobile a quattro gambe sempre fermo solido sicuro sta in piedi da sé; specchi …

ANIMA CACCIAVENTO (11)

Non si può, oltre la voce muta, che scrivere ambasciate a canto e scanto, ambasciate d’amore onde sia sia, antenna sopra mari, vita-città perduta o pianura che nasconda il vento.

SPORE (36)

provo a colpire il soffitto con le dita perché penso che possa sfondarsi da un momento all’altro. se ci fate caso non si spacca. io comunque continuo a schioccare

CITTA’ ESPANSA (3)

Guido nel reticolo di svincoli e gallerie sino alle strade liminari dove la periferia si sfrangia e si perde nel nonluogo dei campi incolti, dei prati rinsecchiti La natura che circonda la metropoli onnivora appare apatica, come presa da asfissia.

DIARIO DI BALBUZIE – 18

Dammi ossigeno perpetuo ch’io possa arginare con dighe la fossa con l’elmetto forato del soldato dotato d’immenso zaino il sorriso. Ricordiamoci maldestri angeli strenne del bello quali arpe le pergole con le rondini sulle spalle. Ho l’ultimo grido di permesso so di non poter morire.