PER MORE

avanza tra schive ramaglie

l’ebbro stupore guida

il suo passo di vernice

china il capo indomabile

sui corpuscoli neri e tondi

gomitoli di pece

raspi di vita spontanea

di un ventre generoso e fiero

la bocca ingorda famelica

niente attesa nella landa indefinita

la mano paziente incontra

il pensiero della bimba già donna

lei scruta la sua fronte

irrorata di lucida tensione

lo attende ne implora la presenza

smarrita attesa

il verde bagliore dei suoi occhi

fissa la sagoma di un vaso infranto

lo spazio perde forma

lei non ha più niente

 

 

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