Spesso, all’esterno dei locali commerciali vengono affissi
cartelli con cui si vieta l’ingresso ai cani.
A volte, il sindaco di una città (ma anche
il sindaco di un paese) può vietare ai cani
l’accesso a uno spazio pubblico. Di solito lo fa
tramite un’apposita ordinanza comunale
che proibisce a tutti i proprietari di cani
di introdurre i cani in luoghi specifici
come spiagge, negozi, giardini. Tali ordinanze,
per acquisire efficacia, vengono affisse
su apposite bacheche dedicate all’affissione
delle ordinanze comunali. Le ordinanze
vengono pubblicate nell’albo pretorio
che può essere diffuso e divulgato
tramite il portale del comune.
Il divieto va esteso a tutti gli altri animali
da compagnia (compresi ragni, gatti, criceti o pitoni).
Un’ordinanza può introdurre il divieto di balneazione
nelle zone balneabili (ma anche nelle zone
temporaneamente balneabili o non balneabili).
Tali ordinanze devono essere rispettate
da Luca, Carlo, Stella e Luigi
in quanto proprietari di cani e gatti.
Il cane di Carlo non entra mai all’interno di un bar
o di un negozio di scarpe, e neanche dal macellaio.
Quando va all’ingrosso per acquistare gli alimenti,
Carlo lascia il cane dentro la macchina o a casa da solo.
Carlo ha una vecchia R4 GTL bianca dell’81, ottima
per andare a pesca, a funghi, in campagna
(non si impantana mai). È una macchina molto proletaria
e lui, da vecchio comunista, non l’ha mai cambiata.