Mai consolidato nulla, lui. Lavorava solo a progetti, progetti e possibilità. Come se vi fosse una voce a dire “consolidare è volgare, ricordati che sei un ospite. E molto, molto momentaneo”. E sulla storia dell’ospite ci fece una vita. Ma il mondo no.
E poi sul bene e il male, ché in fondo esistevano, il bene e il male; magari un po’ sfumati, un po’ cangianti, un po’ melange… Ecco, ed è così che ‘imporre una grammatica alle novità’ gli suonava come il male. E sembrava gli suonasse come quelle canzoni in testa da giorni, da secoli. E quando tutto il coro sembrava voler cantare una grammatica delle novità, “non servono tante parole se non sai cosa dire”, diceva.
Del resto, la missione primaria di ognuno era, per lui, non rompere le palle a nessuno. Le descrizioni, i fatti, le macro (economie, politiche), le cronache, neanche per sogno.
E allora ricordò…