MANNA PIOVANA (13)

In venti giorni spalle basse passo trascinato in stalla a
mungere di nuovo scioccato come se il blu Giotto agli Scrovegni non esistesse: mamma dove sei ti
devo parlare, devi dirmi. il petto mi scoppia la testa anche. Il fico nel posto segreto lo abbraccerà da
fratello vedendolo deperire ogni energia convertita in lacrima e il sostegno di quei rami fu l’unico
amorevole. Al pensiero ormai scorza spessa settantatré anni bada alle lacrime: le braci stanno
accese sotto la cenere, lo sai? metti la mano e scotta ancòra dopo lustri; fa male.

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