SEMPRE LIEVE E PONENTE

  In un salotto stile Luigi Filippo – piuttosto malandato in verità, ma in una casa patrizia ancora ben conservata – una signora aspetta che il marito le porga il braccio per invitarla a uscire. Ma non succede. Col tempo, anzi, questa possibilità si va via via sempre più affievolendo …

SONO PIEGHE D’INVERNO E

sono pieghe d’inverno e la somma di vite queste vite – le piccole cose di segni lontano nelle stanze divine dal tempo dietro angoli e spigoli-sai perché siamo fuori acqua sotto un unico grido ma voglio che questo sole insolente sorga a fiato aperto dentro ogni cosa che cada e …

LANCIANDO UN GRIDO

  Lanciando un grido d’attenzione, io esclamo un giorno sì e uno no (vale a dire spesso sì e spesso no): «Maledetti bastardi, sono uno di me, non certo di voi!».

ASCIUTTA E SECCA VOCE

Asciutta e secca voce a notte, rara, basta all’avara immersione nella fonte, frattanto che si guada la fiumara, il letto immenso al sole, l’acheronte.

NOVANT’ANNI

La signora compie novant’anni: la sala del ristorante è dedicata a lei oggi. Due palloncini color fucsia – un nove e uno zero – le fluttuano dietro alla testa coronata da capelli azzurrini. Ha lo sguardo mite e acquoso della dipartita prossima e sicura. Mentre le servo il millefoglie chantilly …

QUADRO 1

(dimmi bambino che fai lì tutto solo)     … (il quadro che apre la mostra) Tutti i quadri della mia vita iniziano con questa domanda (un artista si nutre della propria infanzia per tutta la vita) … A otto anni ero già inattuale … Sciogli l’enigma Trova la vita …

ANUBI

con la lampadina accesa tra i denti sospeso nella piena luce del giorno di lato all’uomo che sfiletta acciughe salate da una latta rossa sul tassello di legno inclinato scavato a lama liscia e unto di squame e lische che cadono in un’altra latta stampata per esca a lato di …

VIII)

loro mi spogliano giocando e ridendo io mi sbuccio le ginocchia, io mi faccio crescere i denti gli infermieri parlano un’altra lingua io mi infilo un filo di ferro in gola     non sapevo dove mettere le braccia      Sto per entrare in sala operatoria: “a voi che …

LINGUE ALTRUI

Masticavano vuoto gli antenati del neolitico, resina di betulla e poi ci fu il mastice di Chios a tenere in moto la mandibola. Ma quale addentata intenzione si nasconde rimuginando l’aggressiva presa di nessuno?  Forse allontanare cattive intenzioni mordendo niente e lingua salva dal trovarsi in mezzo alla contesa, appesa …