In un salotto stile Luigi Filippo – piuttosto malandato in verità, ma in una casa patrizia ancora ben conservata – una signora aspetta che il marito le porga il braccio per invitarla a uscire. Ma non succede. Col tempo, anzi, questa possibilità si va via via sempre più affievolendo – è un fatto di numeri – fino a annullarsi del tutto: sono duecento anni adesso, e dentro il carpale destro della donna oggi scorre la linea Notarbartolo – Mercato ittico – Via dei Cantieri. C’è un centro sportivo all’interno della sua scatola cranica e le hanno costruito un grande parcheggio proprio sotto la scapola sinistra. Lei, però, è rimasta in attesa: è impressionante – più di ogni cosa – il braccio mummificato nell’atto di allungarsi verso qualcuno; è impressionante – più di ogni cosa – che il marito si sia ripresentato in questo momento e ora le porga la mano. Mentre la vite americana finisce il suo lavoro e avvolge ogni cosa: pinguini alti due metri, bisonti di 42 milioni di anni, tutte le scarpe ecologiche del mondo in offerta speciale.