E’ un estuario il punto nel quale la dabbenaggine sfocia nella coglioneria – e il regime si trasforma, neanche troppo lentamente, da torrentizio a fluviale conclamato in senso esteso. Ergo la dabbenaggine è un rivolo (una mousse grigiastra) che scende a valle impetuoso (e la coglioneria è un placido e lento – e comodo, molto comodo – scorrere incessante e avana color crema andata a male per dimenticanza).
L’erbetta verde squillante che cresce sulla riva non sa niente delle esplosioni di giallo tonante che sono le mimose in febbrajo. Passando in auto le si sente anche urlare tutta la loro innocente frivolezza. E forse nessuno saprà mai l’invidia che le rode, dico le mimose, delle ginestre accese che nemmeno Veronese.