da MITOLOGIA DEL CENCIO – n.32

Con lo zero sugli occhi

Balugini di rovine.

Sotto il cielo d’ospizio

Inciampi nelle buche perpetue.

Tue le giostre che m’insegnasti

Cattive più della tramontana.

Chiudi le giare per padroni

Perfidi. Dita d’alunno macchiate

D’inchiostro strombazzano almanacchi

Di plurime chiome mortuarie.

Volare dalla finestra o la pistola alla tempia

Questa la pia voragine che brevetto

Dì dopo dì.

Quando eri giovane il treno era

Sinonimo d’amore.

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