nubi che la stasi non rarefa né sposta. neglette le orbite dei giorni quando l’afa. dilata e non segna campi. tutto immobilizza. non la morte che avanza nel ricamo agonizzante. la madre bicicletta ce l’ho fatta canottiera. e dietro il numero era 23. capita ogni giorno la disarmonia non della fine. ma dell’imperturbato andare mentre vuol resistere chi vive. le intenzioni della moglie a ottantatré anni sono nubi. che la stasi non rarefa né sposta.
Fantasmi, agone agonia (da “di fantasmi e stasi. transizioni.” Arcipelago Itaca Edizioni, 2017) su autorizzazione dell’Autore