Si va in paese e subito si ritorna al nostro buco (Angulus)
Oh madre mia, ho fatto le scale con gran fatica
Nessuno che si interessi veramente a noi
Siete noioso, Maestà (miiiii)
Artisticamente intendevo
Le vostre opere non le guarda nessuno, Maestà
(per giunta avete timore di darne pubblica visione)
(guardandosi intorno)
L’artista fallisce quando nessuno ne riconosce il valore
…
L’arte è una cosa di pazienza (di infinita pazienza)
Le mie opere sono il risultato delle mie nevrosi
Sono il mio progetto di stare al mondo, nel mondo e fuori dal mondo
Un gatto attraversa rapido la strada (mhm…)
Luce abbagliante in un crescendo diabolico
Sordo brontolar del tuono
Voci e numeri (mi sembra di ricordare un cinque)
(versandosi da bere)
Il vino è la metafora straordinaria della gioia (luogo e regno)
(in lontananza si sente un cordofono)
Il mio sistema nervoso mi sta pilotando automaticamente proprio là dove non voglio andare
Fatemi parlare con qualcuno, dico
(andando verso la finestra)
Spunta la punta di un’incredibile coda
Soli sconquassati e infranti navighiamo nella notte e ci aggiriamo nelle stanze del palazzo
Si annega male dentro la speranza
La bellezza è fatica (noi siamo i nostri limiti)
Non c’è grandezza a buon mercato
(Da “La questione del Gatto”, inedito)