Ai bordi della città diorama,
Samir beve vino
e ingoia bignè.
Sulla barba ha dodici stelle
di miglio perlato.
Il fumido chiasso della stazione
ti chiama.
Il cieco canta.
Le mosche banchettano
su ciarpame e mani.
Un pugno diretto
un coltello mancino,
cade la sigaretta.
Samir sorride, non capisce,
ha sangue fra le dita.
Solo ricordi
come fiorisce in fretta
una ferita.