ma tu prova a soppesare la gigantezza delle cose
con le mani affondate nei grandangoli
nelle file di obbiettivi sgranati e colpiti al tiro a segno
tante file giunte di giumente prostrate all’ordalìa
tu prova a esasperare in esperanti questo tritello
questa brace e ecatombe di fiati caldi sui colli sudati
per affiorare esanimi i musi i volti allevati nelle fabbriche
in carceri in amplesso e veleni da concia e da concime
prova a sorpassare la cateratta evolutiva delle infamie
con occhi a svito, schermi, nudi focus e intercambiabili
diottrie la melma a strati dove ribollono esplosioni
e sconfitti e maggiormente piccoli di fronte alla insopprimibile
gigantezza delle cose