INVITO ALTO: SI ARRICCIA IL NASO

Piovve talmente tanto per tutta la durata del racconto, che Cataldo De Leon e Imperio Bonilla non riuscirono a trovare il finale. Esterno: la strada era sdrucciolevole, le auto sbandavano di continuo e ai pochi che si avventuravano – quattro in tutto il viale – il vento strappava via addirittura gli ombrelli. Neanche una conclusione domestica sembrò loro possibile. Interno: pioveva copiosamente in camera da letto e  sottoscala e garage erano quasi allagati. Provarono perciò con un diorama che riproduceva il moto dell’intero sistema solare. Un sibilo che entrava dall’orecchio e percorreva trachea e stomaco fino al medio terzo sigma del loro intestino. Poi con le anime di due uruguaiani condannati alla sedia elettrica in un’ultima memorabile partita a Truco. Che altri non erano, poi, che loro stessi che raccontavano quella storia.