DENTRO / FUORI – 5
Dentro: una lieve, strana musica senza suono, la mente che è un thriller e ci spaura, i molti ‘ii’ come un giuoco entropico, il punto di vista che poi ci acceca
Dentro: una lieve, strana musica senza suono, la mente che è un thriller e ci spaura, i molti ‘ii’ come un giuoco entropico, il punto di vista che poi ci acceca
Piscine, Ghirri. Indiani, cinesi e minorati. Non stanno in piedi, non sanno camminare, nuotare. La musica salta dagli altoparlanti. Io mi stanco subito. Forse qualcuno era felice in questo posto. L’odore del fumo della sigaretta. Bere e scrivere. Forse qualcuno era capace di pensare.
Siamo alla fine del mese. Ma l’uomo che aspettavo non è più ritornato. Le mie cugine le hanno provate tutte: interpretato il fumo, letto la farina di frumento, scannato una talpa leggendone gli intestini. Ecco il responso: evento risolutivo tra il venti e il venticinque – il dragoncello entrerà nel …
scale bicicletta cavedio sigarette portone solitudine _ sabato sudore _ libro zanzariera cuscino torciglione attesa luna inutile giardino _ padre malattia terrore_ fantasma castrazione simbolico lillà tiglio pantalone labbro siccità nescienza oggetto gente testamento astrofisica villaggio emolumento mutande camerata ventilatore fumo fotografia speranza _ terremoto infanzia _ chiodino sangue …
viene tolta l’acqua attorno all’isola soppressa il quartiere asfaltato a ferragosto] chiude il super due strade di iper corre voce un ciclope divòra i volantini nelle cassette così] la pianùra è venduta in comodi sacchetti le ali di pollo ritirate gli sposi cadono dal ritratto e] l’isola per ora non …
stanotte è stato male una pizza una birra umori non sani si è alzato alle quattro e trenta ed era ancora buio in cielo solo una grande stella luminosa poi una veloce piccola cadente e Agamennone si è fatto un mojto domani andrà lungo le mura e i terrazzamenti a …
voci beffarde tante di adolescenti si chiamano da punti diversi della via echeggiante di repentini scalpiccii cercandosi l’un l’altro con nomi di fantasia che urlati a squarciagola dentro il buio cavernoso intrappolato tra gli stipiti degli ingressi zittiscono la notte appena sveglia ma già tempestata di occhi spioni
come superare indenne i sabati Jack e attraversare in incognito i weekend & col ronzio delle stelle filanti in esubero avvoltolate attorno ai miei pugni che sono abbracci di gruppo delle mie dita & dalla primavera in giù tutte le frasi che arpeggio hanno parole fulminate qua e là nella …
È andato tutto come imprevisto.
Con me morirà l’asprigno stato la valenza d’ombra che mi visse guerra di stato lo stato sempre. Brevetto di retaggio resistenza dover attendere futuro la morte i brevi fiori del fiorista accanto alla stanza che mi prese prigioniera di violenza l’attesa.