Leggo Genet, una cosa sulla supremazia meravigliosa del crimine, un pezzo da una trasmissione radiofonica. Chiunque tenti di attenuare la rivolta con la dolcezza o i privilegi, distrugge per sé ogni possibilità di salvezza.
Mi sento in colpa per quell’uomo che ho visto rubare al supermercato l’ultima volta che ci sono andata. Guardava e intascava la merce e non ho comprato nulla per lui, non gli ho dato nulla all’uscita, speravo che consumasse all’interno del locale, altrimenti l’avrebbero preso. Era debole e io ero più forte e questo mi fa sentire in colpa.
Genet dice che i poveri sono grotteschi, lui che visse con una valigia di cartone zeppa di lettere negli alberghi schifosi presso le stazioni. Genet ha ragione.
Sono come quelle che frignano e non cambiano la situazione, «voi tollerate l’eroismo quando è addomesticato».