16 GENNAIO, HO VENTUNO ANNI

Leggo Genet, una cosa sulla supremazia meravigliosa del crimine, un pezzo da una trasmissione radiofonica. Chiunque tenti di attenuare la rivolta con la dolcezza o i privilegi, distrugge per sé ogni possibilità di salvezza.

 

Mi sento in colpa per quell’uomo che ho visto rubare al supermercato l’ultima volta che ci sono andata. Guardava e intascava la merce e non ho comprato nulla per lui, non gli ho dato nulla all’uscita, speravo che consumasse all’interno del locale, altrimenti l’avrebbero preso. Era debole e io ero più forte e questo mi fa sentire in colpa.

 

Genet dice che i poveri sono grotteschi, lui che visse con una valigia di cartone zeppa di lettere negli alberghi schifosi presso le stazioni. Genet ha ragione.

Sono come quelle che frignano e non cambiano la situazione, «voi tollerate l’eroismo quando è addomesticato».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

STANZA 415
I’m falling come per correre percorrere e salire e scendere e saltare passi sopra e sotto passare, ma in fondo Read more.
4
un impatto andrebbe a svilupparsi prima dell’ addenstramento nel fango        <in mezzo a tutti questi facile> (e) visto che autosciogliendosi Read more.
da I GIORNI QUANTI (104)
Una signora benimpupata. Parla con un’altra signora benimpupata. Sono, dovranno, dovrebbero essere amiche. Due amiche al bankomat. Mi guardano quando Read more.
LEGGERE COME LIBELLULE
Pigiama party in pieno arrangiamento insieme alle amiche per la pelle nella serata solo donne che ogni tanto ci scatta. Read more.
monologo esteriore n. 2
non farmi tornare indietro ti prego le serpi che si annidano sotto ai vasi aspettano che accenda la luce per Read more.
PARE PAPEROPOLI
«Pare Paperopoli» disse l’ingegner Silvi alla vedova Perilli. Dopo la sequela di furti subiti dagli inquilini del piano terra e Read more.
BASTEREBBE AMARSI
Basterebbe dirselo per perdersi d’inferno. Solo se sbagli. Tachicardie consumate come ceres alla spina sgozzate a cannolo da rivestire la Read more.
L’ACQUAROSA (da INSETTI 2002)
l’acqua rosata il fiocco vergine interruzione dell’adunco grigio che arriva preciso pigio tutti i percorsi il tocco del piano ripetuto Read more.
IL VESTITO BIZANTINO – 67
Una spalliera dove stirare le braccia A croce dove avviene la cella del tempo E l’acqua secca d’agonia. Voglio prendere Read more.