ANGOLO

Il primo fu l’uomo politico. Era alto e robusto, quasi impercettibilmente fuori scala. La degenerazione di una schiatta di giganti. Era vestito in maniera assurda, quando lo incontrarono di nuovo in strada, dopo aver detto qualcosa di offensivo al suo indirizzo, in sua presenza, nel suo ambiente. Pantaloni corti – da safari? – e calzini bianchi tirati su, fino ai polpacci. Una camicia a maniche corte di cui non si potrebbe indicare il colore se non ricorrendo a un’invenzione. Una leggera gobba. Girava un angolo dietro cui scompariva insieme al suo significato.
Se lo ritrovarono in casa. Al chiuso, il soffitto opprimente, sembrava ancora più alto. Una traccia di deformità.
Risultò impossibile comunicare a voce. Erano tuttavia chiari i suoi scopi: intimidazione e vendetta, forse violenza fisica.
Lui capì, o lo capì lei, che l’uomo politico li stava avvertendo di non essere solo, ma non esistono parole in questa ricostruzione di senso. Di fatto, c’erano altre persone. Entravano dalla porta o restavano al di là della porta. Oppure sostavano nel mezzo. Come avevano fatto ad aprirla dall’esterno senza forzarla?
Furono confinati in cucina. La cucina si affollò, la minaccia multipla. I loro scopi: intimidazione e vendetta, forse violenza fisica.
Un tribunale indefinito, una incontrovertibile condanna, una colpa da ricercare nei pensili sconquassati, tra gli sportelli aperti e le confezioni squarciate, nel volo di un’insalatiera un ultimo ricordo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

monologo esteriore n. 1
“niente da dichiarare” dicono le parole alla frontiera dell’eloquio trattenute dalla prudenza “farei bene a stare zitta” non me lo Read more.
ULTIMI CONDOMINIO
È passato neanche un mese dall’arrivo del professor Rovani. Ornitologo di professione, lui e il suo segugio Arturo si sono Read more.
AVANZAMENTO
oggi sono stato o ieri ebbi stato dopo la ghiaia, dove dopo la ghiaia c’è un gazebo sotto cui delle Read more.
mi annuncio precoce
mi annuncio precoce algoritmo distillato sentire traverso e che i moventi tocchino gli specchi li dove s’attrae sovvertendo – do Read more.
NELLA NEBBIA
Voglio essere apocrifo e turbolento, mangiare lucciole, declinare l’imperfetto a bassa voce. Nella nebbia partorire matite. Firmare un nuovo contratto Read more.
esercizi senza esercitare (4)
di] [Wagner piazza Wagner vascelli dell’enel Wagner nei corridoi sopra metrowagner minitalia parenti agfacolor buttano Wagner copie carbone qui] pose Read more.
ELEGIA A CHIUDERE
Lecce non è, ma sta città dei nodi a moltiplicarsi di parole (si fa sofisticatamente pitturare lo sguardo).   Poiché Read more.
BENGALA 4
Come se fosse è. Silicio isolante diamante, effetto legno, sublimato ink-jet e poi cotto. Come il cucchiaio lucido/opaco/in mondo o Read more.
la fine dell’esistenza e come spenderla
la fine dell’esistenza e come spenderla (fonte: un armadietto pieghevole): l’opinione è entusiasta tra chi lavora scalzo; per i più Read more.