Ogni tabellina ha un suo colore,
come la mattina dalla finestra
che va dal blu all’arancione.
Quella del tre sembra un fiore che muore
(modi d’amare che restano)
quella del due decisamente marrone
(occhi che sorridono per l’ultima volta)
quella del cinque color cane triste
(non picchiarlo, non picchiarlo più)
quella del sei pallida lama
(il papà ti ama)
quella del quattro biondo grano
(correre, correre al sole).
A quella del sette non ci è ancora arrivata
(non ci voglio andare, lasciami stare).
Ha le scarpe al contrario
ma non le importa.
Per seguire le formiche non serve equilibrio.