PER UNA CONVERSAZIONE DADA

la conversazione è la forma più fiacca di dramma musicale perché la voce umana inevitabilmente limita l’arte. le sue fasi non seguono leggi fisiologiche. non bisognerebbe iniziare una conversazione parlando del tempo – questo perché nell’inconscio collettivo il tempo non è ciclico ma statico e, in una certa misura, una questione di gusto. molti ricordi non si presentano spontaneamente nel loro stato metallico: ci vuole quantomeno l’energia di un altoforno per separare gli elementi metallici dai misteri dell’esistenza che si trovano in natura. per fare ciò occorre parlare alzando gradualmente la voce finché suona strana e distante nello schienale della sedia – più che viva ma non come se fosse una parte importante della vita. in alternativa si può usare l’ipnosi, un termine nautico che si trova già negli scritti di platone e che fa riferimento all’uso di un linguaggio figurativo per parlare di lavoro o di altri argomenti di scarso interesse per l’interlocutore.

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