RAGAZZA SOLA, LEGGI

Nella parte della sua esistenza in cui è cantante  – ossia nella prima parte – si chiama giovane Le Mo. Nella successiva, vecchio cantante Ma Co. Le Mo fischia brani popolari, ispirati ai canti di Oceania Nuova Zelanda, accompagnandosi col ritmo del piede e battendo le mani. Ma Co, invece, canta raramente: preferisce rimanere in silenzio meditando lunghi periodi di pura concentrazione. Una foto del tre dodici duemilatredici, consegnatami da uno dei nipoti, non ricordo più nemmeno per quale motivo e in che circostanza, li ritrae dopo una cerimonia stretti a braccetto come vecchi amici. Il che è impossibile dato che i due sono la stessa persona, anche se quella foto esiste. Si tratta evidentemente di un falso – come io stesso credo – o uno dei due è un impostore. L’osservatore acuto, inoltre, noterà che in alto della foto a destra una signora ha pronunciato la parola “menabò” usando un accento acuto piuttosto che grave, dissimulando il fatto col gesto chiuso della mano. E che la scala sul cui pianerottolo sono ritratti i due non ha alcun basamento: come può reggersi in piedi? Noterà anche, però, che in basso della foto a sinistra si vede un gruppo di bimbi di Boltzmann trascorrere la loro eternità perfettamente immobili, in uno stato inalterabile di morte termica. Questo forse spiegherebbe il paradosso: improbabile è il giovane Le Mo, improbabile anche il vecchio Ma Co. Tranne che i loro atomi – proprio in quell’attimo – non abbiano cominciato a rimbalzare.

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