Da una posizione distante
mi sfugge il tuo soffio
ma ti vedo fra gli altri.
Sarà per questo.
Le carezze d’acquattarti
lo schiaffo e il gioco
si stendono. Li abbraccio
mentre si fermano gelidi.
Da quella distanza che comprende
ritrovo il mare minaccioso
che t’incombe
corpi e luoghi che prendi
per vomitarli.
La caduta
la bocca spalancata
il braccio alto fiero
lo scarto delle reni
l’imperioso del fianco
la tua armonia è
tratteggio del disegno
blocco di scultura
ma sospetta una scomparsa improvvisa
inghiottita dalla luce
che va piovendo.
L’insieme mi fa
attraversare la tua solitudine
la tua apparenza
che così scoppia.
Sarà per questo.
Mi avvicino
e tutto è meno chiaro.
Il corpo si fa ombra
ma la voce accende le sue sorgenti
i suoi gorghi.
Sarà per questo.
Lo sguardo brucia risa
lampeggi sussurri esplodi.
I vestiti di scena cadono
cade la pelle le unghia
le labbra cadono.
Senti il rimbombo,
Sarà per questo
che stasera sono venuto a teatro.