Sei pregna di caldo di casa di inverno
così apprezzato dalle donne
e una calma sovrapposta, medicinale.
Non sai che farne del tuo spazio libero
Fischietti, indugi
poi decidi, nella tua spaziosa indifferenza
di accontentare chi ti abita
consentendo il trastullo tra le lenzuola
preveggendo pensieri mortiferi
anticipandoli,
con i rumori rari dalla strada.
Fai dell’attesa la tua fuga vincente
suggerendo ai tuoi abitanti
una lettura leggera, ma non troppo
che non gli risputi addosso
la sua inutilità.
Un calore responsabile sei tu
che omette i particolari
e lascia ai suoi ospiti poca scelta
se non un mantra o una partita di tennis
che tenga a bada i tuoi scagnozzi,
il fantasma mangiapiedi
che si intrufola
tra il materasso e il lenzuolo
o la nuvola gelida e pruriginosa
della rovescina ribelle.
Alla fine dài la nanna come un regalo
mia buona Signora, mia ora severa
mie Quattro del Mattino