Sei fatto di ombra diffusa
di acustica piana, ambientale
e in qualche angolo della testa
qualche nodo da sciogliere.
I canti di pace sul display
sono acqua ferma che scorre.
La tua verità è
un panorama di palazzi.
Sembri un fiasco chiuso
da una paura sottile,
senza nemmeno un accidente
di arte, un guizzo, un gabbiano
che sbatte sul vetro,
impazzito.
Resta lì dove stai.
Dove potrebbe scappare
un venerdì pomeriggio?