MARIO E’ SUL TRENO

Mario è sul treno del ritorno, ma non sa qual è il ritorno e quale l’andata.  A Rimini inizia a fare pulizia. Pensa al matrimonio, dove si farà?

Chi saranno gli invitati? (e chi gli sposi, ci penserà da adesso, da Rimini, da un treno, da nessun luogo).

 

Mario ha dormito male per colpa dell’amico rumoroso, e gli ha fatto bene svegliarsi presto,

però quindi il male è stato un bene. Mario pensa: dobbiamo arrenderci all’ambiguità. Che importa… Il resto non si può dire, è troppo.

Bisognerà dimenticarsi delle cose, non raccontare nulla, per evitare di guardarle soltanto per ricordarsi qualcosa.

 

Mario pensa a tanti particolari ancora. Della sua vita non vissuta e che non vivrà mai. Certo, non è come lavare un panno o cucinare un piatto di pasta.

Perchè non puoi mai sapere le cose che contano davvero,

ed è meglio così.

 

Mario vuole che tutti i pensieri siano, saranno contenuti. Anche questo: se c’è da lottare, lotteremo, ma senza sprecare energia.

Tutti i pensieri, tutti i respiri e le dimenticanze, sarà tutto contenuto.

I pensieri di Mario e anche quelli di Pippo.

 

Mario ha passato mezz’ora a schiacciarsi i brufoli e scrocchiarsi le dita. Adesso

vorrebbe essere in uno stato perfetto, limpido

cerca un punto fermo, come un respiro

o un rumore o una luce.

 

Sposarsi, è la cosa giusta? Una formula così definitiva

anche se la libertà, poi….

Mario lo sa, si può avere tutto e non gustare niente.

Adesso fa freddo,  Mario si sforza di stare sveglio.

 

Nel sonno, qualche debole associazione dimenticata,

ma forse presente. Con un suo amico in una casa sconosciuta

di qualche città, doveva preparare il pasto,

ma era imbarazzante mangiare insieme.

 

Oppure un altro amico che prima di parlare

mette sempre un “se” o un “ma” davanti alle frasi

come per prendere le distanze.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

IL VESTITO BIZANTINO – 70
Il dépliant del mio occaso Sorpassi il tuo successo. Acceso alla monotonia Il minimo cero di una volta. Ora serpeggia Read more.
IL MESSAGGIO DELLA STELLA
fertile come una farmacia al centro di un centro: commerciale. dove latte e miele e miniere lampo. anche gas per Read more.
SOPRA DI ME
sopra di me, guardo il mio reporter interiore valutare lentamente la sua forma come un prestigioso curatore di slow archaeology. Read more.
TITOLO ARNANGUAQQ
Della cena consumata il 7 maggio 1799 nella tenuta delle Concumelle, proprietà famiglia Abbiati – delle vivande, delle suppellettili, di Read more.
N°3694389/J
Buongiorno, risponde l’operatrice n°3694389/J. Prima di procedere, sono tenuta a informarla che il contenuto della telefonata sarà trattato in conformità Read more.
BREVI DA BLITZ
tre e -malmignatte fortune di forme condivise le] cause naturali stratagemmi forma di ottetto con ancia sperduta beatcoin le portano] Read more.
STANZA 419
mi scopri coperta e sto ferma come il sapone sul lavandino. non c’è fretta amore, ti dico posso morire nelle Read more.
DINORI, ORI
Girare a capo basso, senza guardare in faccia nessuno, dà dei vantaggi che alla plebaglia, scolorita e vernina, sfuggono: per Read more.
da I GIORNI QUANTI (107)
Mi telefona Tina Pica. Mi chiede che ci fa lei ancora in mutande? Se le infili subito in testa perché Read more.