(io)
Ci sono versi, Ed anche versi della bocca, Che vogliono il sentiero La pietra che si tocca e il passo Ed un “noi” sempre, Almeno sottinteso. Dove io sia un più Leggero peso.
Ci sono versi, Ed anche versi della bocca, Che vogliono il sentiero La pietra che si tocca e il passo Ed un “noi” sempre, Almeno sottinteso. Dove io sia un più Leggero peso.
Poniamo il caso che tu legga sciami e con ciò tu intenda una pluralità di gruppi folti o foltissimi di api. Qualora ti si confermasse l’ipotesi attorno non ci sarebbe sviluppo oltre quello di una fuga precipitosa: che non deve interessarti poiché: trattasi piuttosto di un ordine. Tu, s’intende, devi …
Gennaio 2004. Gelo in agguato giusto due passi in là della stufa aggredirà le gambe coperte con niente tarlato smagrite a stuzzicadente di carta: ‘rivare fin il prossimo equinozio. vedere la Mariangela l’ultima volta. Stese a letto il fisico la testa sui due sassi per guanciale lasciando uno a uno …
nel segno stritolato orizzontale sguardo alto (nel sogno, anche, guadare specchi di riconoscimenti) guado e guardare perso guardo puro verso tó prāgma autó : assente segno (: sbaglio : la cosa è confusa) : assente assegno al portatore: da soma siamo animale troppo carico e in sosta obnubilati …
Un tamburello, una trottola e un pacco di biscotti. Silenzio di neve dalla finestra. Pensieri al litio illuminano la stanza, cripta museo, noi fantasmi anzitempo. Corridoi lunghi e spietati ingoiano le nostre voci, grigio passo striscia i battiscopa in fila indiana. Borbottano le arterie segrete della casa, stride il cemento …
Ho finito finanche il destino Sfinito con me che non so più Di morti e di vivi. La mia riserva Di cuccia era protettissima, migliore Dell’anatema di sopravvivere. Oggi Sono secchi tutti i rami rampolli Dell’Angelo. Il mio letto è sfatto In attesa del riposo perpetuo. È tuo il divieto …
l’epistassi si ferma e scendo le scale. risalgo le scale il bagaglio che pesa è la tua tenerezza. ora che cedi al riscontro dell’aria tra porta e finestra. la mamma insiste i pannoloni oh padre tu. la pastina il cucchiaio l’omogeneizzato. ti stringo la mano. parliamo così per brevi attacchi …
qualche tacca alcune] di queste sono privazioni abili che non si rimettono a posto sono un segmento più segmenti la] marcia l’ufficio a decidere i numeri sono stati senz’altro coinvolti l’inverno secco perforato carcasse di api alcune tacche
Mario è sul treno del ritorno, ma non sa qual è il ritorno e quale l’andata. A Rimini inizia a fare pulizia. Pensa al matrimonio, dove si farà? Chi saranno gli invitati? (e chi gli sposi, ci penserà da adesso, da Rimini, da un treno, da nessun luogo). Mario …
proverò a scrivermi dentro un inverno mentre si logora quel meccanismo d’immagine che si spegne all’ora certa quando tutto è immobile come da copione l’altra parte dello sguardo – così che possa il tempo portarci il ricordo dei fiumi lì dove iniziano gli angeli e finisce il mondo …