Scricchiola il mio scheletro come quercia nel temporale
…
Nel corso del tempo
Ogni cosa trova da sola il suo scaffale
Novembre (così’ ammorbante)
(pausa)
Vino di gran classe… (in epoca di sgomenti)
Vi date alla gran vita, maestà
Cosa facciamo stasera, mio caro
E cosa facciamo, maestà, ditelo voi
Ci muoviamo (nell’infinitesimale) pensavo, mio caro
Con volontà drammaturgica, maestà…immagino
(con enfasi)
Porsi nel dubbio e nell’incertezza rispetto al progetto dell’artista
Portare il proprio impatto doloroso ma efficace nel mondo
Solo l’artista può interpretare se stesso
(scrutando il soffitto della stanza come se fosse il cielo)
La verità non è mai dove la cerchi
…
Notturno parapiglia (i gatti non si abbandonano mai ad amori indegni del proprio rango)
Vecchie registrazioni radiofoniche (underground)
Visioni sotterranee (scava che ti scava)
Thè di fantascienza
Origami d’appoggio
Il mio “se” (sonnolento e ozioso cialtrone)
Oh, maestà, anima in tormento
Nell’incorrotta e antichissima nobiltà del nostro sangue (eccetera eccetera)
A volte sto meglio, a volte riesco a comunicare
(Da “La questione del Gatto”, inedito)