IN SOGNO

Questa notte il capoufficio ha preso a pugni suo padre i colleghi guardavano, nessuno è intervenuto. Si osserva nello specchio ripetere gesti visti nei film, l’acqua scorre nel lavabo XXXTentacion nello stereo. Sarà un professionista si muoverà come un killer, sfonderà la porta li stanerà come bestie. Sulla metro pensa …

LUTTO SOMMATO

La piccola Annalisa teneva il conto dei membri della famiglia, fino a cugini di gradi sospetti, su un quaderno assai voluminoso. Aprendolo da una parte vi si leggeva l’elenco dei vivi, con non poche cancellature laddove il tempo aveva cambiato le carte in tavola. Aprendolo dall’altra si consultava la fitta …

IN RITARDO (1)

il passo che passa e che ripassa senza che possa spassarmela trapassa sullo stesso sasso sul fosso del dosso fino all’osso   (luce spessa di mezz’estate)   il tuo corpo scivola il mio s’inceppa sale e scende nessuno lo tocca scompare per stanchezza o per stolidezza   vuota il sogno …

ACQUEDOTTI

ho camminato. portavo acqua. ero ben accolto dovunque andavo. poi ci fu questa cosa degli acquedotti. persi il lavoro e diventi luddista. ma sapevo una sega io cosa voleva dire. luddista, una faccenda protestante, io non mi immischio. camminavo ancora, sempre camminavo. ma spaccavo gli acquedotti, era anche divertente. Intanto …

CONFESSIONI ALLA STRADA

Imbocco la curva, la strada mi è amica. Nel verde della scarpata intravedo l’alchimia, per cui sostanze tossiche si risvegliano tra loro e, tra loro, si attraggono, analoghe per progenie, per sangue e per sorte. Riconoscere nell’altro la stessa malattia e allontanarsi illudendosi di essere chissà poi perché, migliore   …

(MATERIA)

Il tempo non ci appartiene, certo, Forse solo le pietre della Calcara Persistono e partoriscono quel ricetto Di case a sensi e umori, una materia cara.     (da ANACORETICO CARTIGLIO, inediti)

PARTO IN LOOP

Occorre tarlare per vedere la colpa. Aggirarsi come lombrichi al centro del frutto. Contrarsi e stirarsi. Scavare corridoi. Divorare buchi. Ingrassare di morsi. E poi lei si presenta, parvenza di torsolo. Sguardo cieco, ghigno lungo. Segmento di legno tra due poli di resti. Ti distendi sopra, con tutti i tuoi …

TRAUMA 8

al filo appesi fantasmi. panni le sedie la terra riarsa. i gatti leccottano l’aria. e sanno il giardino esteso oltre il muro di cinta. un albero calle verdure isolate. lastroni di pietra arcipelaghi di mozziconi. il cielo scaraventato in bianche pupille. quando le palpebre riversano odio. accanto alla casa la …

MAL COMUNE

Scuotere la polvere dai calzari. Contare sino a sette poi andare. Su in alto. Indossare ali o altri ingranaggi volatili per estendere elasticamente le distanze. Balzare verso l’alto spinti da una fionda celeste. Mirare al lontano, al più possibile lontano. Dal lontano guardare. Guardare da queste altezze giganti, da questo …

ASCIUGATURA DELL’INVEROSIMILE

Il potere magico dello sguardo srotola la carreggiata e in una videosorveglianza del ventre l’arbitrarietà muta corre a velocità moderata. L’assopimento è nel legno o nell’asciugatura dell’inverosimile traghettato sul cerchio del refrigerio: disequazione apertamente offerta al dislivello del giorno poroso tra sospensione e consacrazione dei materiali attinti dal reale. Sfondi …