Al cielo d’oggi mancano le nuvole ma
come un sol essere
uno stormo d’uccelli solletica carezza fiora
lo zaffirino sopra Capo Bianco
abbacinante sebbene il giorno già inizi a scolorire
Quaggiù un gelido vento teso
sberretta le canne
scippa schiume ai marosi
fa fischiare forteforte le orecchie
epperò non riesce a zittire
le due acque tumultuose
che naufragano di continuo l’una nell’altra senza
mi piace credere
mescolarsi
Passi corti lenti pesanti
lasciano indietro orme profonde
quasi subito inghiottite dalla sabbia umida
mentre l’Occhio vola in cerca di Qualcosa
fra i tanti frammenti di Cose
ammucchiate dalle recenti mareggiate
qua e là vicino
all’impenetrabile macchia odorosa
risonante di rauchi richiami
Inarginabile
la sensazione d’essere sempre più lontano dal mondo conosciuto