Transfuga. Passa al nemico. In un’idiosincrasia ingombrante [per la visione] mentre la sabbia stride nella vicendevolezza di un sogno. Gli occhi sanno epurare o comprimere i venti sui terrazzi della dismisura. Tempo metallico da sorseggiare lungo uno slancio ossidativo. Pratiche di congiunture ardite ri-ambientate verso una completezza alata. Si vedono susseguirsi gesti magici esistenziali impressi in mantici irripetibili.
Anni di distanze arcuate pionieristicamente avvolte in bocche rivelative. Nella miscelazione lo spessore simbolico è parte di un sintomo ricollegabile al mondo e alla sua inversa deducibilità.