L’INTRUSO

L’intruso ha scarpe lucide e nere, abito grigio in fresco lana, cravatta antracite su camicia bianca. Cammina tra la folla a passo svelto. Muove disinvolto le braccia. Dentatura smagliante, sorride specchiandosi nelle vetrine. Per strada, tutti gli altri hanno come lui scarpe lucide e nere, abito grigio in fresco lana, …

GLI APPARTENENTI

Posata un’ala di F 104 sulla scrivania, spolpato un osso di Lactobacillus reuteri, scaldata una fetta d’oceano al microonde e scosso accuratamente ben 880 maniche di cappotto, l’idromante si affaccia sul cortile e lancia i soliti tre sassi in uno specchio d’acqua – tondo, quadrato, triangolare: rivela che esistono oltre …

PIANTE

L’ingresso della casa si trovava quasi al bordo della cosiddetta perimetrale di Pantelleria , a pochi chilometri dal porto. Centinaia di pietre di chiara origine vulcanica, poggiate una sopra l’altra, formavano l’arco di ingresso, dove piccole piante selvatiche vivevano.

S.

Suoi gesti elettrici incorniciano con fermezza l’acqua, immobili e intangibili madri di un infinito inorganico, giovani o vecchi ricordi traditi dalla trasformazione degli spazi, battaglie impossibili avvolte attorno al concetto di oblio, fragili voci meccaniche passano da uno spazio all’altro, consonanti ripetute all’estremo si aprono vocaliche, oggettivismi digitali sopravvivono senza …

da MITOLOGIA DEL CENCIO – n.79

Non è nata l’acrobazia di stare Tra vetri rotti e talami svenduti Al peggior offerente. Qui cavalca L’elemosina asinina e vuota Della resistenza epocale dentro Una vita fiacca a cantone di pianto. La fionda sull’orto uccide tutto Finanche la darsena dei vinti. Ebbi i vent’anni innamorati frolli Docili amici i …

6/11

Questo luogo si muove Mancanza di trombe Luce violenta, alziamoci (il caffè), ci vuole il fuoco I discorsi sull’arte (un’idea, una mania, una follia) (un dubbio penetra nell’anima) Cosa non ho dovuto sopportare in questi anni (mettendosi il cappello) Cos’è che rende accettabile tutto questo, Galileo L’incertezza e la speranza, …

(PALINSESTI FILIALI)

giorni che resteranno palinsesti da raschiare ove scoprire riscrivere i padri andati i loro nomi le loro parole nel camminare da un versante all’altro delle contrade; sarà sempre un’opera filiale, si voglia o no, una parola sfuggita, un detto sfuggito all’oblìo, ovunque ci sia tempo e lentezza dell’occhio, sulla terra …

LA PENETRA DA DIETRO

La penetra da dietro per qualche minuto concentrandosi sul movimento che compie poi pensa a lei come a un maiale. Rallentando ne osserva le parti, mentre spinge il bacino verso il suo e tira a sé con le mani la carne dolce nelle pieghe dei fianchi i seni schiacciati contro …

SIAMO TUTTI UN RACCONTO DI RAYMOND CARVER

Donna arrivò che era l’ora di cena, parcheggiò proprio davanti alla porta ed entrò con la bambina in braccio. Si tolse le scarpe e le lasciò lì. Era molto sporco di fango, gli ultimi giorni non aveva fatto altro che piovere. Jeff stava suonando il banjo come al solito a …

SALUTI DA MARCIANA MARINA

Ricordo una volta che ero all’Elba per una stagione da cuoco, che in casa entrò una piattola molto grossa, color mogano. Io non ce la volevo: ne parlammo ma Lei non ne volle. E allora io dovetti scegliere la soluzione finale. Però Lei non si faceva prendere, era velocissima, andava …